Cosa fare dopo la laurea (triennale o magistrale): consigli concreti

Ogni anno aumenta il numero di chi decide di iscriversi all’università e di ottenere un’istruzione di livello superiore rispetto al diploma. Parallelamente, però, cresce anche il numero di chi si domanda cosa fare dopo la laurea.

Del resto uno studente, pur avendo dovuto già prendere delle decisioni piuttosto importanti nel corso della sua carriera (come, ad esempio, la facoltà a cui iscriversi), è proprio al termine di essa che si trova davanti al bivio più difficile da superare.

Non è raro sentirsi spaesati. Il passaggio dallo status di studente a quello di lavoratore può essere molto brusco, e spesso ci si arriva del tutto impreparati.

In questa piccola “guida” ho voluto raccogliere dei suggerimenti pensati proprio per chi, uscito dall’università, non ha ancora ben chiaro che strada intraprendere.

Parleremo anche delle opportunità offerte da internet, come ad esempio dell’affiliate marketing, un modello di business online perfetto per i giovani. Per maggiori informazioni sull’argomento, ti rimando al mio corso ROIBOOK NRG.

Cosa fare dopo la laurea triennale o magistrale

Dopo aver ottenuto la laurea ci si ritrova davanti a due strade: proseguire gli studi e ambire ad un titolo accademico di livello ancora superiore, o valutare l’inserimento del mondo del lavoro e iniziare a guadagnare.

Proseguire gli studi

Quella di proseguire gli studi è una scelta che si adatta particolarmente a chi si chiede cosa fare dopo la laurea triennale.

La laurea triennale, per quanto abbia già una sua rivendibilità nel mondo del lavoro, apre comunque meno strade rispetto ad una magistrale.

In alcuni casi, per accedere a determinate posizioni, la laurea magistrale è un requisito indispensabile.

Questo è uno dei motivi principali che spinge uno studente ad iscriversi ad un corso di laurea magistrale dopo aver ottenuto la triennale, ma non è l’unico.

C’è chi prosegue gli studi per passione, per specializzarsi maggiormente nel campo di proprio interesse. C’è pure chi, inutile nasconderlo, continua quasi per inerzia, vivendo il prosieguo della carriera accademica come un vero e proprio obbligo.

Questa può essere, in base ai casi, la scelta perfetta o una decisione sbagliata. Migliorare la propria formazione è certamente qualcosa di positivo, ma bisogna anche tenere in considerazione che comporta un’ulteriore spesa di tempo, denaro e sacrifici.

Se non c’è una forte motivazione alle spalle, quindi, continuare gli studi dopo la laurea triennale può non essere la soluzione che fa al proprio caso.

Chi ha voglia di iniziare a lavorare non deve farsi spaventare dal fatto di avere “solo” una triennale. In molti casi, infatti, questo titolo è più che sufficiente per accedere anche a posizioni lavorative di rilievo.

Cercare un’esperienza lavorativa o di stage

La situazione cambia per chi non sa cosa fare dopo la laurea magistrale. In questo caso, infatti, quella di continuare gli studi è una strada molto meno scontata.

Certo, esistono i master e i dottorati, ma sono percorsi molto specifici e che non ha particolare senso intraprendere se non si aspira ad entrare nel mondo dell’università e della ricerca.

Detto banalmente: per la maggior parte degli studenti la laurea magistrale è, a tutti gli effetti, il traguardo finale della propria carriera accademica.

Dopo di essa è quasi scontato avviare un nuovo percorso, quello lavorativo, magari partendo dalle opportunità offerte dagli stage.

Lo stage, anche noto come tirocinio, è un particolare tipo di assunzione che permette ad un giovane di diventare temporaneamente (minimo 2, massimo 12 mesi) dipendente di un’azienda, così da avere un primo assaggio di quello che è il mondo del lavoro vero e proprio.

È una buona occasione per acquisire tutte quelle competenze che la scuola e l’università non possono dare, ma che invece sono necessarie per diventare un professionista del proprio settore.

Lo svantaggio principale dello stage è quello legato alla retribuzione. Inutile girarci intorno, lo stipendio da stagista è spesso estremamente deludente. Del resto, più che di stipendio, dovrebbe parlarsi di rimborso spese: cifre nell’ordine delle poche centinaia di euro mensili sono purtroppo nella norma.

Va da sé che un giovane può accontentarsi di una paga simile per pochi mesi, consapevole che il suo guadagno principale consiste nell’esperienza maturata o nella possibilità di diventare, a fine stage, un dipendente vero e proprio.

Chi al termine degli studi non può permettersi di perdere ulteriore tempo con guadagni così bassi, farebbe meglio a cercare sin da subito un’esperienza lavorativa vera e propria.

Perché tanti neolaureati hanno difficoltà a entrare nel mondo del lavoro

Apriamo adesso un discorso piuttosto complesso da affrontare, ovvero quello legato alle difficoltà che molti neolaureati hanno nell’entrare nel mondo del lavoro.

Non tutti hanno lo stesso tipo di problema.

C’è chi, pur avendo un profilo che si adatta a posizioni molto ricercate dalle aziende, non riesce a trovare una situazione che soddisfi le sue richieste, economiche e contrattuali.

C’è chi, invece, proprio non riesce a trovare lavoro, e che magari si accontenterebbe anche di ricoprire un ruolo diverse dalle proprie ambizioni.

cosa fare dopo la laurea stage

Addirittura c’è chi ha il problema di non saper affrontare i colloqui, e perde occasioni interessanti perché non supera le selezioni per paura o imbarazzo.

Insomma, come ti dicevo è complesso dire cos’è che rende difficile l’accesso al mondo del lavoro per un laureato.

In linea di massima possiamo dire che, trattandosi spesso di prime esperienze, le difficoltà sono maggiori rispetto a chi cerca un nuovo lavoro dopo aver già coperto diverse posizioni negli anni precedenti.

Inutile negare, poi, che la crisi di molti settori è un dato oggettivo e che le lauree ottenute in alcuni ambiti sembrano offrire meno possibilità. Questo, come vedremo meglio nei prossimi paragrafi, è un problema relativo: oggi, per fortuna, esistono ottime possibilità di far carriera a prescindere dal titolo di studio conseguito.

Perché non bisogna per forza scegliere la strada del lavoro dipendente

Lo stereotipo delle lauree poco rivendibili nel mondo lavoro nasce dall’idea che, dopo l’università, l’unica strada percorribile sia quella del lavoro dipendente.

Indifferentemente dal titolo ottenuto, è opinione comune che un neolaureato debba trovare un’azienda disposta ad assumerlo e a fargli firmare un buon contratto.

È ovvio che, con questa visione delle cose, alcune lauree perdono di valore proprio perché non sono molte le aziende tradizionali a richiederle.

Il discorso cambia drasticamente se si prende in considerazione il lavoro autonomo.

Complici anche le maggiori possibilità offerte da internet, qualsiasi laureato ha oggi la possibilità di intraprendere una carriera che gli garantisca degli ottimi guadagni, superiori anche alle retribuzioni dei professionisti più richiesti.

Questo nuovo modo di vedere il lavoro si adatta meglio alle esigenze dei giovani anche per aspetti come gli orari, la libertà di spostamento e la mancanza di gerarchie che spesso rendono insopportabile la propria professione.

Vedi anche la guida completa su come guadagnare online.

Le opportunità nell’online marketing

Tutto quello che orbita attorno al legame tra internet ed il lavoro rientra nella categoria dell’online marketing.

Con questo termine, infatti, indichiamo l’insieme delle pratiche e degli strumenti che permettono alle aziende e ai singoli professionisti di sfruttare il web per migliorare i propri profitti e portare la propria carriera ad un livello superiore.

È un mondo vastissimo, che include discipline come la SEO, ovvero la strategia necessaria a rafforzare il proprio posizionamento sui motori di ricerca, ma anche la gestione delle campagne pubblicitarie, dei siti web (e-commerce, blog, etc…) e dei processi di vendita online.

L’online marketing, a differenza di quanti molti credono, non è un mondo a sé stante, ma si interfaccia con praticamente qualsiasi altro settore oggi attivo.

Conoscerlo può essere utile tanto, banalmente, a chi vende prodotti via internet, quanto anche ad un dentista che vuole trovare nuovi clienti sfruttando i social o i motori di ricerca.

Come imparare l’online marketing

A prescindere dal proprio settore e dalle proprie ambizioni lavorative, è molto consigliato per un laureato aumentare la propria conoscenza delle dinamiche che muovono il marketing digitale.

Nei prossimi anni sarà indispensabile avere competenze di questo tipo.

Già oggi, infatti, le aziende che non curano la propria presenza online sono letteralmente in via di estinzione.

Studiare oggi l’online marketing significa migliorare la propria posizione nel mondo del lavoro sia nell’immediato, rendendo il proprio profilo più interessante rispetto alla concorrenza, sia anche in ottica futura.

Purtroppo, anche in questo caso, la scuola e l’università non sono ancora al passo con i tempi: sono rarissimi i corsi di studio tradizionali che affrontano argomenti simili, e quando anche lo fanno è in modo incompleto o non aggiornato.

La soluzione migliore è quindi ricorrere a corsi come Online Marketing Per Imprenditori, le cui lezioni sono pensate proprio per garantire un supporto di studio sempre aggiornato e adatto alla naturale evoluzione del mercato, soprattutto di quello online.

L’affiliate marketing e i suoi vantaggi

Come abbiamo visto, all’interno dell’online marketing rientrano tantissime strategie e modelli di business.

Uno di questi, l‘affiliate marketing, offre dei vantaggi particolarmente interessanti e, per le sue caratteristiche, ben si adatta anche ad essere sfruttato dai neolaureati.

È un buon banco di prova per sfruttare le proprie capacità di gestione di un’impresa, mettendo a frutto anche le competenze apprese sui banchi di scuola.

Consiste nel vendere in affiliazione i prodotti di una o più aziende, ottenendo una commissione, ovvero una percentuale sul prezzo di vendita.

A differenza di altri business non richiede un investimento iniziale, e anche per questo ben si adatta ad un giovane che ha appena finito gli studi e non ha un capitale da investire nell’avvio di un’attività.

Poiché la parte logistica delle vendite resta appannaggio dell’azienda produttrice, libera anche dagli oneri e dalle necessità legate allo stoccaggio e alla spedizione della merce, oltre che dell’assistenza post vendita.

Chi opera nell’affiliate marketing si occupa solo della gestione delle campagne di advertising dei prodotti, della loro presentazione e dei processi che trasformano un semplice visitatore in un cliente pagante.

È un lavoro che premia le capacità analitiche e relazionali, oltre che l’empatia e l’intuitività. Tutte doti in possesso di tantissimi neolaureati, e che spesso non vengono premiate dal lavoro tradizionale.

Certo, sono necessarie anche competenze concrete legate alla gestione del business, ma per farle proprie basta seguire corsi come ROIBOOK NRG, che trasformano un assoluto principiante in un affiliate marketer professionista nel giro di poche settimane.

Diventare un copywriter

Quella del copywriter è una carriera particolarmente adatta ai neolaureati, soprattutto a quelli che provengono da una formazione di tipo umanistico.

Permette, infatti, di guadagnare sfruttando le proprie capacità di scrittura.

Attenzione, però, perché il copywriter non è né uno scrittore, né un articolista, né tantomeno un giornalista.

C’è ancora molta confusione riguardo questa figura professionale, ma proverò a spiegarti cos’é realmente con la maggiore chiarezza possibile.

Il copywriter è sì un professionista delle parole, ma si distingue da altre figure simili per la sua capacità di usare la scrittura persuasiva.

Con questo termine vengono indicati tutte quelle strategie che permettono di realizzare un testo che non trasmetta semplicemente un contenuto (come può fare un articolo di giornale), ma che sia in grado di stimolare una reazione nel lettore da usare a proprio vantaggio.

La scrittura persuasiva è uno dei caposaldi del marketing, online e non, proprio perché è alla base di qualsiasi testo (uno slogan, il testo di un annuncio, e così via) che ha l’obiettivo di persuadere il lettore e spingerlo a compiere una determinata azione, che può coincidere, per esempio, con l’acquisto di un prodotto o la sottoscrizione di un abbonamento.

Per diventare copywriter è di grande aiuto partire da una buona base di partenza quanto a competenze linguistiche, ed è per questo che i neolaureati hanno un grosso vantaggio rispetto alla concorrenza.

cosa fare dopo la laurea copywriter

Tuttavia, la formazione scolastica tradizionale non è sufficiente per avviare questa carriera. Conoscere ortografia, lessico, sintassi è senza dubbio di grande aiuto, ma servono anche altre competenze specifiche del settore.

Con un corso come COPYBOOK, ad esempio, puoi imparare a scrivere contenuti persuasivi iniziando dalle basi, ovvero dalle dinamiche che muovono la psicologia del lettore.

Un supporto di studio simile è indispensabile per capire le varie tipologie di testo usate nel mondo del marketing, e per imparare a realizzarle partendo da esempi pratici.

Conclusioni: consigli generali per i neolaureati

Il consiglio più grande che si possa dare ad un neolaureato è di non scoraggiarsi e iniziare a credere che un lavoro stimolante e ben remunerato sia un sogno distante anni luce.

Ci sono tantissime opportunità di avviare una carriera ricca di soddisfazioni sia lavorando come dipendente che, soprattutto, decidendo di credere in se stessi avviando un proprio business.

Grazie agli strumenti messi a disposizione da internet, questo è molto più semplice che in passato. Bisogna avere solo la giusta dose di determinazione e testardaggine per mettere in piedi, in pochissimo tempo, qualcosa di veramente importante.

Per approfondire, vedi anche: lavori online da casa.

Domande frequenti su cosa fare dopo la laurea

Cosa fare subito dopo laurea?

Dopo la laurea è possibile optare per uno stage retribuito o ambire sin da subito ad una posizione lavorativa stabile. Molto utili sono anche i corsi che forniscono competenze legate al mondo del marketing online, competenze sempre più richieste dal mondo del lavoro.

Come si trova lavoro dopo la laurea?

Per trovare lavoro dopo la laurea è utile iscriversi a piattaforme come LinkedIn, grazie alle quali è possibile entrare in contatto con le aziende e accedere alle diverse offerte attive nel proprio settore.

Cosa si può fare dopo la laurea triennale?

Sono molte le posizioni aperte a chi è in possesso anche della sola laurea triennale. Questo titolo di studio, inoltre, è più che sufficiente per avviare un proprio business, sfruttando magari gli strumenti messi a disposizione dal marketing online.

Aiuta chi conosci a capire questi argomenti

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