Non trovo lavoro è senza dubbio una delle frasi che più spesso si sente pronunciare.
Che sia in un’intervista che passa in tv, o facendo quattro chiacchiere con degli amici, ci sarà sicuramente qualcuno che, ad un certo punto, si lamenterà dicendo qualcosa del tipo “non trovo lavoro, sono disperato“.
La disoccupazione, in effetti, è un problema tutt’altro che semplice. A onor del vero, però, la situazione in cui versa il mercato del lavoro è migliorata molto rispetto a qualche anno fa, quando i postumi della crisi si facevano ancora ben sentire.
Negli ultimi due anni sono aumentate del 30% le posizioni ricercate dalle aziende: parliamo di centinaia di migliaia di posti di lavoro in più, spesso in settori con grandi possibilità di crescita personale.
E allora, perché c’è ancora chi non riesce a trovare un lavoro, nonostante abbia sulla carta tutti i requisiti per farlo, come ad esempio un buon titolo di studio?.
Nei prossimi paragrafi verranno analizzati le possibili cause che portano ad avere difficoltà nel trovare un impiego, cercando di fornire al tempo stesso delle soluzioni che permettano di inserirsi con più facilità nel mondo del lavoro.
Non sono tutte banali e, soprattutto, non sono tutte irrisolvibili: in molti casi, infatti, si resta intrappolati nel limbo della disoccupazione perché non si riescono a superare alcuni preconcetti su come avviare o migliorare la propria carriera lavorativa.
In molti, ad esempio, sottovalutano ancora le offerte di lavoro online e l’importanza di corsi come ROIBOOK NRG, pensati per fornire tutte le skill utili per migliorare i propri guadagni grazie ad internet e che ancora non vengono insegnate nei percorsi accademici tradizionali.
Non trovo lavoro: le possibili cause
Chi non ha ancora un’occupazione, ma vorrebbe averne una, deve per prima cosa concedersi un minuto per riflettere e analizzare il problema partendo da una semplicissima domanda: perché non trovo lavoro?
La domanda è semplice, le risposte possono esserle un po’ meno e, soprattutto, possono essere veramente tante.
Conviene fare una prima divisione tra le possibili cause, distinguendo quelle legate al mercato di riferimento da quelle legate al modo in cui ci si presenta.
In alcuni casi, infatti, la difficoltà nel trovare lavoro è collegata al dato oggettivo che, in effetti, il proprio settore è tra quelli che offrono meno possibilità di guadagno.
Questo non significa che non si possa fare nulla in merito: come vedremo tra poco, oggi abbiamo a disposizione tantissimi strumenti per avviare una carriera ricca di soddisfazioni anche in ambiti che sembrano apparentemente in crisi.
Vedi anche: come guadagnare soldi online.
Cause legate al mercato di riferimento
Le statistiche ci restituiscono un dato interessante sull’occupazione, soprattutto su quella giovanile: in molti casi non si riesce a trovare un impiego pur essendo laureati.
Se anche tu sei andato all’università, probabilmente ti ricorderai bene che, al momento di scegliere a quale facoltà iscriverti, una delle riflessioni che tu hai fatto e che ha fatto anche chi provava a consigliarti (la tua famiglia, magari), era appunto su quali percorsi offrissero le migliori possibilità lavorative post laurea.
È innegabile che alcune facoltà, dal punto di vista prettamente lavorativo, abbiano una marcia in più rispetto ad altre.
In generale è il settore tecnico-scientifico a sfornare i professionisti più richiesti dal mondo del lavoro, ma non bisogna fare l’errore di cadere nell’assunto molto diffuso “laurea tecnica = lavoro”, “laure umanistica = disoccupazione”.
Questa, infatti, è una banalizzazione del problema, tra l’altro anche scorretta.
Le nuove opportunità di lavoro ad esempio, soprattutto quelle legate al mondo dell’online, tendono a premiare anche i titoli di studi che non hanno a che fare con discipline tecniche.
Ma andiamo per gradi.
Se il mio problema è che non trovo lavoro dopo la laurea perché voglio entrare in un settore “in crisi”, posso aggirarlo in diversi modi.
Due sono le situazioni che si possono presentare: o c’è una bassa richiesta di professionisti in quel settore, o c’è un’elevata offerta di chi si propone.
In entrambi i casi il segreto per farsi strada in un mercato saturo è investire ulteriormente nella propria formazione.
Questo, attenzione, non significa prendere un’altra laurea.
Il titolo accademico è una buona base di partenza nel mondo del lavoro, ma i datori apprezzano anche e soprattutto chi riesce ad affiancargli altre skill che ancora non si acquisiscono sui banchi di scuola.
Pensa ad esempio a chi vuole scrivere per professione. È un tipico casi di settore in crisi: l’editoria, inutile girarci attorno, sta vivendo uno dei periodi peggiori della sua storia.
Si vendono sempre meno giornali e riviste, e i compensi derivanti dall’attività di scrittore sono mortificanti per chi ha investito tempo e fatica per arrivare ad un certo livello.
Al contrario, un mondo affine all’editoria, e cioè quello del copywriting, è al momento in fortissima crescita e offre eccezionali opportunità di guadagno.
Uno scrittore “tradizionale” può avere difficoltà a trovare un impiego, mentre uno con competenze da copywriter è richiestissimo dalle aziende. Se ti interessa l’argomento, ho realizzato una guida su come diventare copywriter.
Cause legate al modo in cui ci si presenta
Sono tanti anche quelli che non trovano lavoro nonostante abbiano i requisiti per entrare in settori in forte crescita, dove non c’è lo spettro della disoccupazione.
In questo caso, perché si trovano difficoltà?
Le cause sono spesso legate al modo in cui ci si presenta.
Anche se la concorrenza è minima, proprio perché c’è tanta richiesta di professionisti, è comunque indispensabile lavorare bene alla prima fase, curando il modo in cui si presenta all’azienda e si affrontano i colloqui.
L’errore più comune parte addirittura dal Curriculum Vitae.
Statisticamente parlando, meno del 10% dei CV che riceve un’azienda è fatto bene.
Molti lo reputano un aspetto secondario, dimenticando che quel documento è la prima presentazione di un professionista.
È un errore comune soprattutto tra i giovani.
Spesso giustificano l’insuccesso della candidatura dicendo “non trovo lavoro perché non ho esperienza“.
Certo, un curriculum di uno studente è per forza di cose meno interessante di chi ha vent’anni di esperienza alle spalle, ma spesso è anche un problema di come vengono raccontate le cose.
Anche un neolaureato può avere tante competenze interessanti per il datore di lavoro, acquisite magari con un semplice hobby.
Non bisogna fare l’errore di costruire un curriculum generico, inserendo solo le informazioni più scontate, come ad esempio il titolo di studio.
Certo, non bisogna neppure fare l’errore di inserire cose che non c’entrano nulla con la posizione a cui si aspira, ma in un modo o nell’altro ci sono skill sempre bene accette.
L’utilizzo di strumenti digitali (software, piattaforme online) e le conoscenze linguistiche, ma anche molte altre capacità che hanno un valore più alto di quanto non si possa credere in ambito lavorativo.
Anche il colloquio va affrontato tranquillamente, ma con serietà: non è un patibolo, ma neppure ci si può presentare totalmente impreparati, credendo sia una chiacchierata tra vecchi amici.
È bene prepararsi in anticipo una scaletta, formulando già le potenziali risposte alle domande più gettonate, che sono più o meno sempre le stesse.
Son ben visti i candidati che dimostrano di avere un reale interesse verso l’azienda e verso la sua missione, rendendo chiaro durante il colloquio che si sono informati sulla realtà a cui si stanno presentando e sul ruolo che andranno a ricoprire.
Cosa fare per trovare lavoro: consigli pratici
La difficoltà nel trovare lavoro spesso non è legata a chissà quali motivi astrali o sociali, quanto a dei piccoli errori che è anche piuttosto facile evitare.
Alcuni sono venuti fuori già nei paragrafi precedenti, ma ripeterli non fa certo male.
Voglio quindi proporti una scaletta che, mi auguro, ti permetterà di avere più soddisfazioni nella ricerca del tuo impiego ideale.
- Cura ogni aspetto legato al colloquio: curriculum, lettera di presentazione, email utilizzata (mi raccomando, che sia un minimo formale), cosa dirai ai recruiter: non trascurare niente di tutto ciò. Puoi essere il professionista migliore del tuo settore, ma non potrai mai dimostrarlo se affronterai male la fase di selezione.
- Pondera le tue pretese: no, non ti sto dicendo di accontentarti pur di lavorare, anzi. Analizza lucidamente quello che hai da offrire in termini di competenze, impegno e tempo, e decidi senza giocare al ribasso quale tipo di offerta possa interessarti. Nel farlo, però, sii realista e tieni a mente che in molti casi sono comunque previste delle possibilità di crescita, anche nel breve periodo.
- Non basare tutto sul tuo titolo di studio: la laurea è un grande traguardo, ma non garantisce quasi mai l’accesso al mondo al lavoro e, soprattutto, non dice molto sulle tue effettive capacità come professionista. Devi esserne fiero, ma non puoi far ruotare tutto attorno ad essa.
- Continua a investire sulla tua formazione: proprio perché la laurea da sola difficilmente basta per farsi notare, se non in pochi settori molto specifici, valuta l’idea di ampliare le tue skill durante e dopo l’università. Ci sono tanti corsi, anche gratuiti, che permettono di affiancare a un titolo accademico altre competenze altrettanto importanti e apprezzato nel mondo del lavoro.
- Cerca di essere flessibile: come con le pretese, anche in questo caso non ti sto suggerendo di piegarti alle volontà aziendali pur di lavorare. Tieni a mente, però, che la flessibilità è una dote molto ben vista dai datori di lavoro, e che soprattutto all’inizio della tua carriera può essere una marcia in più rispetto alla concorrenza. Il tutto, ovviamente, compatibilmente con i tuoi desideri e le tue necessità.
Vedi anche: lavori online da casa.
Investire in formazione con sbocchi pratici
Se sono laureato e non trovo lavoro non devo commettere l’errore di credere che tutto quello che ho studiato non sia servito a niente, e che quindi abbia buttato tempo e denaro per ottenere un titolo rivelatosi inutile.
Ti dico una cosa che devi tenere sempre a mente: la formazione non è mai inutile.
Le cose che impari hanno sempre un grande valore.
Semplicemente, a volte questo valore fa più fatica ad emergere, soprattutto per colpa del modo in cui funziona il modo del lavoro
E, a questo punto, voglio dirti un’altra cosa che non devi mai dimenticare: non farti sconfiggere dal pessimismo.
Lo so, a volte è dura pensare positivo, ma ti garantisco che c’è sempre il modo di superare questi momenti negativi.
Ad aiutarti ci saranno proprio le cose che hai appreso negli anni, le tue competenze e il tuo know how.
Se vuoi veramente emergere e diventare un professionista che le aziende saranno felici di pagare fior di quattrini, non disprezzare la tua formazione, ma anzi migliorala sempre più.
Oggi è più facile che in passato: c’è tanto materiale con cui studiare, e con cui ampliare le proprie capacità professionali senza rimettersi per anni sui banchi di scuola o dell’università.
Pensa ad un settore in fortissima crescita, quello dell’Affiliate Marketing, che offre enormi possibilità di guadagno a chi impara a conoscerne le dinamiche e acquisisce un metodo per massimizzare i profitti.
Non richiede uno specifico titolo di studio, né devi dimostrare di avere alcuna esperienza legata alle vendite e al marketing.
Se sei disposto a impegnarti e a studiare come funziona, avrai accesso ad una reale possibilità di carriera online, grazie alla quale potrai guadagnare sin da subito cifre importanti.
Conclusioni: non devi per forza fare il dipendente
Se oggi sono disoccupato e non trovo lavoro, ho sicuramente più possibilità di riscatto rispetto a qualche anno fa.
Non solo il mondo del lavoro è in ripresa, come testimonia la sensibile crescita delle offerte di assunzione, ma ci sono anche le numerose possibilità di carriera offerte dai business online.
Accanto agli impieghi tradizionali, infatti, ce ne sono molti altri legati ad internet e all’economia digitale.
Il bello di questi sistemi è che non sono basati sul classico binomio datore-dipendente, ma permettono a chiunque di svolgere la propria attività in totale autonomia, senza avere imposizione sui modi e sui tempi di fare il proprio lavoro.
Farsi spazio in questo tipo di settori è meno complesso di quanto non si possa credere, anche per chi non ha alcuna esperienza a riguardo.
Con un corso come ROIBOOK NRG ti basteranno poche settimane per comprendere con chiarezza il mondo dei business online e il modo di sfruttarli per generare profitti elevati.
Un ottimo modo per sfuggire alla logica dei colloqui e delle assunzioni, per colpa della quale sono moltissimi a bruciare mesi o addirittura anni del proprio tempo.