Oggi come oggi il dropshipping sembra essere diventato di gran tendenza, con la promessa di avviare un’attività di e-commerce con un investimento iniziale ridotto.
Ma è effettivamente così? Chi apprezza il dropshipping, infatti, ti parlerà quasi esclusivamente dei vantaggi, sottolineando che invece di gestire un inventario, i rivenditori acquistano prodotti dai fornitori solo quando ricevono un ordine dai clienti, eliminando così i costi e i rischi legati alla gestione del magazzino.
Alla luce di tutto questo, però, è necessario un approfondimento. Voglio rispondere per te a una delle domande più gettonate di sempre in materia: quanto si guadagna con il dropshipping?
Quando ci si pone una domanda di questo genere non si può mai avere una risposta netta e uguale per tutti, perché le cifre variano notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la nicchia di mercato, le strategie di marketing adottate e la qualità delle partnership con i fornitori.
Per capire se si tratta di un business che vale effettivamente la pena intraprendere è necessario approfondire non solo le potenzialità di guadagno, ma anche i principali rischi associati a questo modello, come i problemi di qualità del prodotto, i tempi di spedizione lunghi e la forte concorrenza.
Si tratta di aspetti che, probabilmente, non vengono sempre presi in considerazione ma che, invece, possono comportare una serie di problematiche con cui fare i conti se si decide di lanciarsi in questo tipo di business.
Inoltre, ti aiuterò anche a trovare delle soluzioni più remunerative come i prodotti digitali. Ti spiegherò perché e-book, corsi online, software sono più redditizi e hanno margini di profitto più elevati e una scalabilità senza pari.
Attraverso la mia analisi dettagliata, potrai avere una panoramica completa su come massimizzare i profitti e sul perché potrebbe essere vantaggioso diversificare con prodotti digitali.
A tal proposito, ho preparato per te una lezione gratuita sui prodotti digitali a cui potrai accedere immediatamente per scoprire tantissimi segreti per un business vincente come il mio.
Quanto si guadagna con il dropshipping
Entriamo nel vivo dell’argomento e cerchiamo una risposta seria e ragionata alla fatidica domanda sui guadagni del dropshipping.
La prima cosa da dire a tal proposito è che, probabilmente, qualche anno fa avremmo avuto una risposta diversa, ma ora le cose sono cambiate e sono ancora in continua evoluzione e non in senso positivo.
Il settore dropshipping è ormai saturo e, soprattutto, vede la concorrenza di colossi come, ad esempio, Amazon.
Per questo, per rispondere alla domanda sui guadagni, è necessario fare una stima che non corrisponde più alle cifre di qualche anno fa.
Come detto, i guadagni variano soprattutto in base alla tipologia di prodotto. Per i prodotti costosi i guadagni sono minori, mentre per i prodotti a basso costo il margine di guadagno può essere più alto.
Possiamo stimare che, in media, il guadagno si attesti attorno al 10-15% del prezzo, ma è sempre importante ricordare che molto fanno sia i prodotti che le nicchie di mercato.
I guadagni mensili di un dropshipper
Volendo tracciare un quadro più approfondito, è utile sottolineare che i guadagni mensili di un dropshipper non sono mai uguali e, soprattutto, sono legati a tantissimi fattori che vale la pena conoscere.
Per farlo è necessario parlare di nicchia di mercato scelta, di strategie di marketing adottate, dellad qualità delle relazioni con i fornitori dell’efficienza delle operazioni quali quelle di spedizione.
Su per giù, possiamo stimare il guadagno di un dropshipper principiante tra i 200 e i 2000 euro mensili, che possono arrivare se si riesce a indovinare la nicchia giusta nella quale inserirsi.
I guadagni potrebbero aumentare con esperienza e competenze, ma è necessario tenere sempre presente che questo richiede numerosi investimenti alla base come strumenti di marketing avanzati, miglioramenti della user experience, strategie ottimizzate per un migliore posizionamento.
Tutto questo ha un costo e a ciò si deve anche aggiungere che vengono richiesti un impegno costante, l’analisi dei dati di vendita, l’adattamento alle tendenze del mercato e una gestione efficiente delle operazioni.
Ciò significa che per avere maggiori guadagni, il dropshipper dovrà impegnare gran parte del suo tempo a individuare nuovi trend e nuovi prodotti, a creare una strategia attraente ed efficace, a ottimizzare i suoi contenuti da un punto di vista SEO, a settare campagne di advertising.
Inoltre la gestione dei rapporti con i fornitori è cruciale: la qualità del prodotto e i tempi di spedizione possono influenzare significativamente la soddisfazione del cliente e, di conseguenza, le vendite ripetute e le recensioni positive.
È importante considerare anche i costi operativi, come le spese per le piattaforme di e-commerce, le commissioni per i gateway di pagamento, i costi pubblicitari.
Tutto ciò va a ridurre in maniera significativa i margini di profitto se non viene gestito attentamente.
Quanto bisogna investire nel dropshipping
Se ti stai chiedendo quale sia l’investimento iniziale per un dropshipper, cercherò di darti una risposta concreta analizzando le varie voci di spesa.
Inizio con il dirti che investire nel dropshipping può richiedere delle somme differenti a seconda della scala dell’operazione e delle strategie adottate.
Senza dubbio, un’analisi dettagliata delle componenti principali dell’investimento può aiutarti ad avere un quadro più chiaro dei costi iniziali e di quelli continui.
Partiamo dalla scelta della piattaforma. Potresti scegliere tra Shopify e WooCommerce, due tra le opzioni più popolari. I costi variano: Shopify, ad esempio, ha piani che partono da circa 29 euro al mese.
Il costo del dominio si aggira intorno ai 10-15 euro all’anno, mentre l’hosting può variare da 5 a 30 euro al mese, a seconda delle esigenze del traffico del sito.
Se desideri un tema professionale, anche questo ha un costo che può variare da poche decine di euro a qualche migliaio, a seconda della scelta che andrai a fare e del livello di personalizzazione.
Bisogna anche valutare i costi delle campagne su Facebook, Instagram, Tik Tok e Google che sono essenziali per attirare traffico al sito.
Per iniziare, un budget mensile di 300-500 euro può essere sufficiente, ma i costi possono aumentare significativamente man mano che si espande l’attività.
Ricorda anche che non ci sono costi iniziali per l’inventario nel dropshipping, ma è essenziale considerare i margini di profitto.
I prodotti acquistati dai fornitori possono avere un costo che rappresenta il 60-70% del prezzo di vendita al dettaglio.
Altri costi includono commissioni di pagamento (solitamente intorno al 2-3% per transazione), spedizione (se non inclusa dal fornitore) ed eventuali costi per la gestione dei resi e del servizio clienti.
Tirando le somme, potresti calcolare che un budget iniziale realistico per avviare un’attività di dropshipping può variare dai 500 ai 2000 euro.
Questo importo copre i costi di avvio essenziali come la creazione del sito web, gli strumenti di marketing e le prime campagne pubblicitarie.
Ma dovrai sempre essere pronto a ulteriori investimenti man mano che l’attività cresce e si sviluppano nuove esigenze.
Un’attenta gestione del budget e un costante monitoraggio dei ritorni sugli investimenti (ROI) sono fondamentali per garantire il successo a lungo termine nel dropshipping.
Vedi anche l’approfondimento sui corsi di dropshipping.
I rischi del dropshipping
Dopo aver parlato dei costi, dovresti prendere in considerazione i rischi del dropshipping perché solo in questo modo potrai capire se si tratta del business che fa al caso tuo o se, invece, dovresti preferire altro.
Il dropshipping, sebbene attraente per la sua bassa barriera all’ingresso e la riduzione dei costi di magazzino, porta con se una serie di rischi che possono influenzare la redditività e la sostenibilità del business.
Innanzitutto, ricorda sempre che non c’è controllo sulla qualità del prodotto. Questo perché il dropshipper non gstisce l’inventario, ma può solo fare affidamento su quanto proposto dai fornitori.
Alcuni prodotti, quindi, possono non rispettare le aspettative dei clienti e possono generare resi e pratiche di rimborso, oltre a recensioni negative che non fanno bene al business e incidono sui profitti, anche futuri.
Altro rischio da prendere in considerazione è quello dei lunghi tempi di spedizione. Prima di iniziare, è bene che tu sappia che la maggior parte dei fornitori si trova in Cina o comunque dall’altro capo del mondo.
I tempi di spedizione possono essere lunghi e imprevedibili, soprattutto se non si utilizzano servizi di spedizione premium.
Cosa accade? Ai clienti non piace aspettare gli ordini per troppi giorni e ritardi nella consegna possono portare a cancellazioni degli ordini, rimborsi e feedback negativi.
In generale, la dipendenza dai fornitori è un ulteriore rischio. I dropshipper sono vulnerabili alle fluttuazioni nella disponibilità del prodotto, ai cambiamenti nei prezzi e alle variazioni nei termini di servizio dei fornitori.
Se un fornitore decide di interrompere la produzione di un prodotto in tendenza o aumenta significativamente i prezzi, il dropshipper potrebbe trovarsi in difficoltà nel soddisfare la domanda o mantenere i margini di profitto.
Anche la concorrenza è un rischio. Il dropshipping è un modello di business facilmente replicabile e questo porta alla nascita di nuovi concorrenti, che possono entrare nel tuo mercato con relativa facilità.
Questa saturazione del mercato può portare a una pressione sui prezzi e ridurre i margini di profitto. Per distinguersi, si è costretti a investire continuamente in marketing, branding e miglioramento della customer experience.
Infine, non dovresti sottovalutare le questioni legali e normative ed essere consapevole delle normative doganali e delle leggi sui consumatori nei paesi in cui vendi.
Problemi con la dogana o la conformità legale possono causare ritardi, multe o addirittura il sequestro delle merci.
Non avendo controllo diretto sulla produzione sarà anche difficile garantire che tutti i prodotti rispettino gli standard di sicurezza e qualità richiesti dalle normative locali.
Gli errori più comuni dei dropshipper
Quando sei alle prime armi potresti commettere degli errori decisamente penalizzanti per il tuo business.
Analizziamo i rischi a cui vai incontro. Il primo è quello di scegliere prodotti basandosi su mode passeggere o, ancor peggio, prodotti che sembrano facili da vendere.
Senza un’adeguata ricerca di mercato, il rischio è quello di investire in prodotti con bassa domanda, alta concorrenza o margini di profitto insufficienti.
È fondamentale utilizzare strumenti di analisi e ricerca per analizzare le tendenze di mercato e scegliere prodotti con un potenziale di vendita sostenibile.
Un altro errore decisamente frequente risiede nella scelta di fornitori sbagliati. Spesso questa scelta viene dettata dalla poca conoscenza o dalla mera convenienza.
Però devi anche ricordare che fornitori inaffidabili possono causare problemi come ritardi nelle spedizioni o prodotti di scarsa qualità.
Ti consiglio di fare una ricerca approfondita, di leggere le recensioni o comunque di fare un ordine di prova per valutare la qualità del prodotto e il servizio.
Anche il non investire in marketing e branding è un errore che dovresti evitare. Un sito web dall’aspetto amatoriale o una mancanza di strategie di marketing efficaci possono allontanare i clienti.
Se vuoi provare ad avere successo è essenziale creare un sito web professionale, investire in pubblicità sui social media, ottimizzare per i motori di ricerca (SEO) e costruire una presenza solida sui social media per attrarre e mantenere i clienti.
Attenzione, poi, ai rischi più pratici che riguardano, ad esempio, il non calcolare correttamente i margini di profitto.
Oltre al costo del prodotto si devono sempre considerare spese di spedizione, commissioni di piattaforme di pagamento, costi pubblicitari e altri costi operativi.
Senza una chiara comprensione dei costi totali il rischio è quello di vendere a prezzi troppo bassi per coprire le spese e generare profitto.
Infine, un errore molto comune è quello di iniziare il business senza una pianificazione finanziaria solida.
Non avere un budget chiaro o una strategia per gestire il flusso di cassa può portare a problemi finanziari.
Dropshipping vs vendita di prodotti digitali
Il dropshipping ha avuto il suo successo grazie a bassi costi di avvio e alla facilità di gestione dell’inventario.
Questa formula non richiede di acquistare prodotti in anticipo, il che riduce significativamente i costi iniziali.
Ma il dropshipping non ha solo vantaggi, ma anche notevoli svantaggi. C’è da dire che i margini di profitto sono bassi e c’è una forte concorrenza.
Inoltre, non valutare personalmente la qualità dei prodotti può portare a problemi con i clienti che, insoddisfatti, andranno a lasciare delle recensioni negativi.
Essere un dropshipper significa anche essere sottoposti ai cambiamenti di prezzi, nella disponibilità o nei termini di servizio dei fornitori.
I prodotti digitali, invece, hanno una serie di vantaggi da prendere in considerazione, a partire dai margini di profitto più alti.
Dopo aver creato un prodotto digitale, i costi di produzione e distribuzione sono minimi, permettendo di vendere a un numero illimitato di clienti senza costi aggiuntivi.
Ciò significa che c’è una scalabilità maggiore rispetto ai prodotti fisici. La consegna dei prodotti digitali è immediata, migliorando l’esperienza del cliente e aumentando la probabilità di vendite ripetute. Non c’è bisogno di gestire scorte o preoccuparsi della logistica.
Perché è più profittevole il prodotto digitale
Come detto, i margini di profitto dei prodotti digitali sono significativamente più elevati.
Dopo aver creato un prodotto digitale, come un eBook, un corso online, un software o un’app, i costi di produzione e distribuzione sono praticamente nulli.
Ciò significa che, a differenza dei prodotti fisici, non ci sono costi ricorrenti legati alla produzione di nuovi articoli o alla gestione dell’inventario.
Ogni vendita successiva comporta solo guadagni, senza ulteriori spese significative.
Un prodotto digitale può essere venduto a un numero illimitato di clienti in tutto il mondo senza alcun costo aggiuntivo.
Non ti dovrai preoccupare di stoccaggio, spedizione o logistica, fattori che spesso limitano la scalabilità dei prodotti fisici.
La consegna immediata è un ulteriore beneficio significativo dei prodotti digitali. Quando un cliente acquista un prodotto digitale, può accedervi immediatamente tramite download o accesso online.
Vedi anche: come creare prodotti digitali.
Le opportunità offerte dalle AI nella vendita di prodotti digitali
L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando radicalmente il modo in cui vengono venduti i prodotti digitali, offrendo una serie di opportunità che stanno rivoluzionando il settore.
Una delle principali aree in cui l’AI fa la differenza è nella personalizzazione dell’esperienza del cliente.
Grazie agli algoritmi di machine learning, è possibile andare ad analizzare i dati comportamentali degli utenti per fornire raccomandazioni personalizzate, migliorando così l’engagement e aumentando le possibilità di conversione.
Ma non solo. L’AI sta migliorando la creazione e la distribuzione di contenuti digitali.
Strumenti di generazione di contenuti basati su AI, come quelli utilizzati per scrivere articoli o creare grafiche, permettono di produrre contenuti di alta qualità in tempi molto ridotti.
Questo è particolarmente utile per le strategie di content marketing, che richiedono un flusso costante di contenuti freschi e rilevanti.
L’AI può anche aiutare a ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca, migliorando così la visibilità online e attirando più traffico.
Ho creato per te una lezione gratuita per spiegarti in che modo utilizzare l’intelligenza artificiale per creare prodotti digitali di qualità.
Ho inserito all’interno della lezione il mio metodo e le mie esperienze pratiche che, ormai, sono un vero faro nel settore.
In questo modo potrai scoprire i segreti di un business florido e tutte le potenzialità di guadagno legate ai prodotti digitali.